venerdì 29 gennaio 2010

L'importanza della salvaguardia del territorio

Dopo aver pubblicamente più volte sollecitato, in ambito locale, le autorità preposte ad intervenire per affrontare il rapporto tra la legittima espansione delle fonti energetiche rinnovabili (nello specifico il Fotovoltaico) e l’altrettanto legittima esigenza di salvaguardare il Paesaggio e le Zone Agricole, mi rivolgo ai soggetti in indirizzo affinché venga regolamentata un’attività che rischia di cancellare l’intero Paesaggio e l’Agricoltura del Montepiano Reatino.
Si sta assistendo con la “pilatesca” complicità di Comuni e Amministrazione Provinciale ad una vera e propria speculazione imprenditoriale che, attraverso l’affitto oneroso di terreni agricoli, sta occupando decine di ettari di suolo pregiato in un contesto ambientale e paesaggistico di assoluto valore.
Grazie alle convenienze economiche del Conto Energia, alcuni gruppi imprenditoriali trovano facile disponibilità ad acquisire vaste superfici agricole, la cui rendita economica è ovviamente inferiore all’affitto proposto per l’istallazione di veri e propri Parchi Fotovoltaici, determinando così una progressiva trasformazione non solo del Paesaggio ma anche della destinazione agricola di questa pregiata porzione di territorio.
Naturalmente non si tratta di impedire la crescita del fotovoltaico che va assolutamente sviluppato, si tratta più semplicemente di impedire la cancellazione paesaggistica e produttiva di un territorio attraverso evidenti operazioni di rendita finanziaria.
L’Amministrazione Provinciale, preposta al rilascio delle autorizzazioni, avrebbe la possibilità di governare tali processi attraverso precisi atti di pianificazione che, con le competenze urbanistiche acquisite, permetterebbero un diverso approccio alla materia rendendo giustizia, in tal modo, anche ai recenti impegni di tale Istituzione sul terreno della difesa e valorizzazione produttiva del “Bene Paesaggio”.
Purtroppo tutto ciò non avviene e, al contrario, si assiste alla proliferazione di richieste e acquisizioni di terreni.
Appare pertanto necessario un coinvolgimento più ampio; non solo l’opinione pubblica che sta prendendo coscienza troppo lentamente del problema, ma principalmente di quei soggetti che per ruolo istituzionale, autorevolezza culturale, sensibilità ambientale, possono aiutare questa piccola e pregiata porzione d’Italia a non essere trasformata in un “gigantesco specchio solare” capace di riflettere principalmente la propria incapacità a governare i processi e la capacità di alcuni a realizzare affari sicuri.
Questo mio appello vuole essere pertanto una semplice richiesta di aiuto prima che sia troppo tardi e quando ad accorgersene saranno, inutilmente, in molti.